Serbia-Albania sospesa per un drone con bandiera “Kosovo autochthonous”

giocatori albania

Siamo alla fine del primo tempo e sul campo dove Serbia-Albania si stanno giocando la qualificazione agli Europei 2016 sorvola una bandiera. Questa bandiera riporta la data della rivolta albanese in Kosovo, delle figure e il simbolo della Grande Albania e la scritta “Kosovo autochthonous”.

Il drone si abbassa e uno degli attaccanti serbi, Mitrovic, salta per afferrarla e portarla giù. Qui si scatena il putiferio negli spalti. E’ stato un gesto che ha scatenato l’ira di due giocatori albanesi che si sono scaraventati per riprenderla. A questo punto dagli spalti iniziano gli scontri tra le due tifoserie, fino a scadere nell’aggressione da parte dei tifosi serbi ai giocatori della nazionale albanese, allenati dall’italiano Gianni De Biasi.

Il drone telecomandato è stato rivendicato dagli Shvercerat, capi ultras del FC Skopje, squadra di calcio della capitale dell’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, secondo quanto riportato dal viceministro degli Esteri del Kosovo, Petrit Selimi, su Twitter.

L’incontro già si sapeva fosse particolarmente delicato, ricco di tensioni politiche tra i due stati, in quanto ufficialmente ancora oggi la Serbia non riconosce ufficialmente l’indipendenza della Repubblica del Kosovo. Infatti sugli spalti si sentono spesso cori con “Kosovo è Serbia”.

Il rientro negli spogliatoi dei giocatori albanesi è stato piuttosto traumatico, sotto una pioggia di oggetti. L’arbitro Atkinson che ha sospeso la partita, ha provato a convincerli e tornare così a giocare. I calciatori e i dirigenti della nazionale albanese compatti hanno rifiutato l’invito in quanto non esistevano più le condizioni per un incontro di calcio.

Dulcis in fundo, nella trattativa per riprendere il match, si è rivisto una vecchia figura nota al calcio italiano Ivan Bogdanov, l’ultras serbo arrestato al Marassi di Genova per i disordini durante Italia-Serbia nel 2010.

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