La UEFA sospende per 6 mesi il neoeletto Presidente della FIGC Tavecchio per le frasi razziste pronunciate a luglio, appena qualche giorno prima delle elezioni vinte, a cui partecipava il neodimissionario consigliere Demetrio Albertini.
Per Tavecchio questo comporta la mancata partecipazione delle commissioni e non potrà essere presente al congresso UEFA di marzo 2015. Per l’Italia questa rappresenta una grossa macchia, proprio in un momento delicato per il nostro calcio che sta cercando in tutti i modi di rilanciarsi in ambito europeo.
Una mancata rappresentanza da parte della massima carica della Federazione Italiana Giuoco Calcio, la dice lunga sulla situazione dell’arretramento in cui vige la cultura calcistica italiana, dove la crisi non è rappresentata solo da insufficienti capitali economici a quanto pare.
Fortunatamente la squalifica non comporta una sua completa inibizione in campo internazionale, potendo così continuare a rappresentare la Nazionale Italiana nel mondo durante le gare degli azzurri. Sarà questo uno dei motivi principali e reali per cui la stessa FIGC non farà ricorso per la decisione presa dall’UEFA, mentre ufficialmente la FIGC ha rilasciato il seguente comunicato:
In merito al procedimento avviato dalla Uefa nei confronti del presidente della Figc per le espressioni usate il 25 luglio scorso in occasione dell’assemblea della Lega Nazionale Dilettanti, Carlo Tavecchio, dopo aver spiegato la propria posizione, ha preso atto della proposta formulata dall’ispettore disciplinare della Uefa e ha deciso di accettarla al fine di evitare il protrarsi di un contenzioso che avrebbe visto contrapposte la Uefa e la Figc per un lungo periodo e che si sarebbe potuto risolvere solo davanti al TAS per stabilire se la Uefa fosse competente ad intervenire su questa materia, stante l’avvenuta archiviazione di un analogo procedimento da parte della procura federale. Il presidente Tavecchio – prosegue la Federcalcio – ha dunque aderito alla proposta dell’ispettore disciplinare della Uefa, il quale ha chiesto che Tavecchio si astenga dal partecipare al Congresso della Uefa in programma il 24 marzo 2015 e si astenga altresì dal partecipare o dal farsi nominare in eventuali Commissioni UEFA per un periodo di sei mesi. Tavecchio si è poi impegnato con la Uefa ad attivare in Italia una speciale iniziativa in favore dell’integrazione, come del resto aveva annunciato già in occasione della presentazione del suo programma. La definizione così concordata tra il presidente Tavecchio e l’ispettore disciplinare della UEFA – conclude la nota – è stata recepita dalla Commissione Disciplinare con una formale decisione che pone fine al procedimento.